Investire in borsa in modo diretto

142-sistema-di-trading.jpgOggi vi voglio parlare dell’importanza di un Sistema di Trading. Immaginiamo allo stesso modo di non sapere chiaramente che cosa significhi fare Trading, ma di essere comunque attratti da questa forma di investimento diretta.

Il Trading Online è la compravendita di strumenti finanziari tramite internet. In Italia è arrivato soltanto nel 1999, quando il “Nuovo Regolamento Consob di attivazione del Testo Unico dei mercati finanziari” ne ha regolamentato gli aspetti.

Questo servizio consente l’acquisto e la vendita online di strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, future, titoli di stato, ecc.. comportando vantaggi legati ai minori costi di commissione richiesti all’investitore, la possibilità di quest’ultimo di potersi informare bene sull’andamento di un particolare titolo o della borsa in generale (la visualizzazione di grafici e informazioni utili sui titoli) per effettuare le giuste scelte d’investimento.

In base all’orizzonte temporale utilizzato per eseguire delle operazioni, l’intervallo di tempo fra un operazione e l’altra, si parla di scalping (comprano e vendono posizioni molto velocemente, diminuendo rischi ed eventuali profitti), day trade (operano su distanza giornaliera) e open trade (entrano nel mercato nella fase “random”).

Da questa semplice distinzione, capiamo che investire attraverso il trading online richiede necessariamente la presenza di una strategia di trading, una strategia operativa.
Investire in borsa in modo diretto infatti comporta diversi vantaggi, come ad esempio quelli legati ai costi risparmiati da un mancato coinvolgimento di banche ed istituti di credito in veste di “intermediari”.

Tuttavia comporta alcuni grandi svantaggi, come lo stress, l’impossibilità di poter seguire il mercato con attenzione, magari a causa del lavoro o di altre attività che comunque richiedono tempo ed energia.

In molti allora cominciano a cercare la soluzione a questo genere di problema e per molti questa soluzione si chiama Trading System.

Un Sistema di trading non è altro che una serie di regole operative che l’investitore, il trader, utilizza per orientare la propria strategia una volta dentro al mercato. Un sistema di trading è solitamente progettato per interpretare i movimenti del mercato all’interno di un intervallo temporale quanto più possibile ampio, in modo da tenere in considerazione aspetti cruciali rispetto l’andamento di un titolo/azione/indice, come ad esempio il drawdown, la perdita storica massima fatta registrare all’interno di quel mercato. Spesso questo insieme di regole operative vengono realizzate grazie a studi effettuati a livello di analisi tecnica.

Queste “regole” possono essere implementate grazie al contributo di analisti che mettono in gioco la propria professionalità e la propria competenza rispetto a specifici mercati, distribuendo indicazioni precise sull’andamento del titolo, comunicando ai propri clienti a che prezzo comprare, a che prezzo vendere e quando farlo.

Le stesse regole però possono essere ricavate statisticamente, grazie allo studio delle performance dei mercati di riferimento nel corso degli anni precedenti.

Le regole vengono spesso fornite sotto forma di documento, via mail, via chat, oppure attraverso inviati in real time e distribuiti attraverso un software.

Ad ogni modo, una volta scelto il Trading System che maggiormente rispecchia le nostre prerogative, dobbiamo effettivamente agganciarci al mercato. Dobbiamo cioè fare in modo che l’insieme di regole che abbiamo scelto per muoverci all’interno di un mercato possano effettivamente essere messe in pratica ed avere un effetto sulla compra vendita, sui volumi, del prodotto finanziario su cui stiamo operando.

Quasi tutte le principali banche offrono oggi piattaforme per il trading online in modo da poter operare sul proprio conto, ovviamente con spese e commissioni diverse. E’ lì che si consuma la battaglia fra i diversi competitors per accrescere la propria quota di mercato.

Esistono tuttavia altre soluzioni per rendere operativi il sistema di trading, come ad esempio la possibilità di comunicare direttamente con una società di brokering, pronta ad immettere direttamente sul mercato gli ordini da noi provenienti. In questo secondo caso ovviamente sarà necessario aprire un conto presso la società di brokering selezionata, in modo che essa possa avere a disposizione la liquidità necessaria per effettuare l’investimento.

Fare Trading con i Future, rischi e opportunita’

150-investire-futures.jpgI futures sono contratti che impegnano ad acquistare, o vendere, in una data futura una certa quantità di merce o attività finanziarie ad un prezzo fissato. Più precisamente se si tratta di merce parleremo di commodity futures, mentre se i tratta di beni finanziari allora avremo dei financial futures. I contratti futures sono anche detti derivati o a termine e permettono di operare sui mercati con capitali limitati dal momento che possibile usufruire di una leva (o leverage) interessante.

Un investimento fatto su leva consente di investire online solo una piccola parte del capitale rispetto al valore complessivo del bene movimentato. Generalmente i valori sono del 5%-10%-20%. Questo vuol dire che se decidete di investire ad esempio in granoturco, con i vostri 10’000 euro movimenterete 100’000 euro di granoturco. Sia ben chiaro però che le perdite, come i profitti, sono sul totale, ovvero si riferiscono all’intero valore della merce movimentata. Se quindi la merce aumenta o diminuisce del 3%, significa 3% dell’intero valore movimentato, quindi in questo caso 3000 euro. Qualora la merce aumenti del 3%, avendone investiti 10’000 il profitto sarà del 30%. Questo fa sì che gli investitori possano effettuare operazioni meno costose ma con un uguale fattore di rischio, o di possibilità di guadagno.

Il future viene acquistato o venduto allo scopo di guadagnare dai rialzi o dai ribassi del mercato, beneficiando appunto della leva e dei bassi costi. La maggior parte delle operazioni sui futures hanno una durata brevissima, anche intraday. I prezzi pubblici ed ufficiali dei futures derivano dalle contrattazioni in appositi mercati specializzati, con propri organi di controllo e regole di funzionalità.
In Italia ad esempio è possibile trattare i futures sull’IDEM (Italian Derivatives Equity Market),il mercato italiano dei derivati azionari. L’IDEM è nato nel novembre del 1994 in seguito all’introduzione del contratto future sull’indice MIB 30; solo dal marzo 2004 è possibile contrattare i nuovi derivati sull’indice S&P Mib, che è poi andato a sostituire i vari Mib e Fib.

Chi acquista un future deve acquistare alla scadenza l’attività o la merce sotto contratto, ma può anche vendere un future analogo e chiudere così la propria posizione. Lo stesso vale per l’altra controparte: chi vende il future si impegna a consegnare la merce, ma può anche acquistare un future analogo a quello venduto, chiudendo così analogamente la posizione. Quando il prezzo del future aumenta chi lo aveva acquistato ne trae profitti, mentre chi lo aveva venduto perdite.

Le consegne devono avvenire entro scadenze prefissate, generalmente sono 4 all’anno, secondo quantitativi fissi per ogni contratto. La standardizzazione dei contratti permette di ridurre i costi degli operatori ed aumentare la liquidità. E’ bene chiarire che quasi mai avviene la consegna materiale del bene, soprattutto se si tratta di financial futures.
Il contratto viene più spesso regolato tramite il pagamento della differenza del valore tra il mercato ed il prezzo indicato sul contratto (cash settlement). Chi compra e vende contratti futures ha un conto presso la clearing house, costantemente aggiornato, su cui sono calcolati i profitti e le perdite della giornata.

Il prezzo del derivato è dato dalla combinazione tra domanda ed offerta e le quotazioni del future sono ovviamente connesse all’andamento di prezzo della merce sotto contratto. I futures sono scelti dagli investitori soprattutto per la possibilità di investire al ribasso, in quanto è possibile vendere un future prima di averlo acquistato ed acquistarlo solo in seguito, contando sul calo del prezzo.

I commodities, rispetto ai financial, hanno inoltre una caratteristica specifica: non falliscono. O meglio, le aziende che li producono possono anche fallire, ma le materie prime, come ad esempio il granoturco del nostro esempio, no. Il loro valore sarà sempre legato all’uso globale, per cui sono ritenuti un investimento a basso rischio.

Per investire su questi mercati e ottenere buoni profitti, è richiesta una buona esperienza e sistemi di trading in grado di escludere il fattore emotivo che alla lunga è il motivo delle perdite in borsa.
Se pero non vuoi rischiare, non hai le capacità o il tempo per seguire una operatività profittevole sui mercati futures, il consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore in grado di sfruttare ogni condizione e far fruttare i nostri risparmi.